La carriera e la passione di Martina Costantino, titolare dell’unico tour operator in Rep. Ceca, specializzato sulla Terra dei nuraghi, “l’Isola piu bella del Mediterraneo”
Sardegna, amore a prima vista
di Giovanni Usai
Dall’infanzia durante il regime pre ’89, “quando viaggiare e scoprire nuove mete non era semplice come oggi”, sino al sogno realizzato di diventare una professionista del turismo e titolare di Sardegna Travel, tour operator al ventesimo anno di attività. In questa intervista Martina Costantino ci racconta come ha visto svilupparsi il turismo dei cechi verso l’Isola e ci anticipa i suoi nuovi piani per valorizzare al massimo una meta di vacanza unica ed esclusiva.
Come è iniziata la sua carriera nell’industria del turismo? Qual è stata la sua motivazione?
Io sono cresciuta durante il Comunismo. Faccio parte di una generazione chiamata “bambini di Husák”, che indica tutti coloro che sono nati nel nostro Paese quando il Presidente era Gustáv Husák, l’ultimo capo dello Stato dei tempi del regime pre ‘89. Da bambina, quando dondolavo sull’altalena nel giardino di mia nonna e guardavo verso il cielo, vedevo passare gli aerei e sentivo forte il desiderio di poter anche io salire a bordo, di poter partire per ogni destinazione mi venisse in mente. In quel periodo mio nonna e mio nonno mi portavano in giro a scoprire le bellezze della allora Cecoslovacchia. Erano giovani e molto allegri, e sicuramente sono stati loro a infondere in me l’amore per i viaggi, la curiosità di andare a scoprire tanti angoli della nostra Repubblica e di conoscere tante persone nuove. Ogni anno poi, coi miei genitori, dovevamo fare lunghe trafile per poter ottenere il permesso di andare al mare in Jugoslavia. Il Comunismo ha perso il potere nel 1989, la situazione qui da noi è cambiata e io immediatamente dopo ho finalmente deciso cosa fare da grande. Mi sono iscritta così alla Scuola alberghiera, specializzazione turismo, con l’obiettivo di diventare una professionista dei viaggi e delle vacanze. Da noi si dice che “il frutto proibito è il più saporito”.
E cosa l’ha spinta poi a specializzarsi proprio nella destinazione Sardegna?
Dopo gli studi, con il mercato finalmente liberalizzato, ho avuto la fortuna di lavorare con Václav Fischer, il guru ceco del turismo. In quel periodo era appena rientrato in Repubblica Ceca dalla Germania, dove era emigrato e dove aveva avuto negli anni ‘80 un grande successo con il tour operator Fischer Reisen. Insomma, un maestro di livello unico. Václav Fischer nel settore turistico ceco di quel periodo portò senza dubbio professionalità, eleganza e la capacità di far funzionare una agenzia di viaggi in maniera efficiente. È stato allora che ho iniziato a conoscere tutti i colori, i caratteri, i profumi e i gusti del mondo. Non solo per lavoro, ma anche durante le vacanze che, da dipendente di un tour operator, mi potevo permettere più di una volta all’anno. Ed è stato durante una di quelle vacanze che ho scoperto la Sardegna, un luogo che mi ha stregato. Appena sono sbarcata dall’aereo, mi sono sentita a casa. È stato un amore a prima vista. Sin da subito ho capito che ci sarei tornata e che volevo scoprire di più. Sentivo che quell’Isola mi faceva stare troppo bene.
E poi come è andata?
Quando ho finito di lavorare per Fischer, ho avuto un’altra importante esperienza di lavoro, un po’ movimentata, con la instancabile signora Elisa, che allora era co-proprietaria a Praga di un tour operator specializzato proprio sulla Sardegna. Rispetto a Fischer, due modi di lavorare diversi, per molti aspetti agli antipodi, ma entrambi interessanti e importanti per avere una visione più completa su come funziona il mondo del turismo. Poi si è creata la classica opportunità da non perdere, uno spazio di mercato da sfruttare. Nel 2004 non c’era nessuno pronto con i voli charter per la Sardegna, così ho deciso di provare ad entrare in prima persona nel mercato. Non sarebbe arrivato più un momento migliore. Stava passando l’onda giusta e avevo solo due possibilità: cavalcarla o farmela sfuggire. Io l’ho afferrata al volo, fondando Sardegna Travel. E da allora, trascorsi venti anni, riesco a mantenermi in equilibrio su questa onda. Posso dire che la Sardegna mi è entrata nella pelle e in ufficio abbiamo tutti questa passione per l’Isola. È diventata una dipendenza voluta e curata.
Come ha visto evolversi il turismo ceco verso la Sardegna negli ultimi vent’anni?
Devo dire di aver avuto ovviamente modo di seguire questo sviluppo molto da vicino. Torniamo però ancora un po’ indietro, a quando nel 1997 la Fischer organizzò il primo collegamento aereo diretto per i turisti cechi da Praga verso la Sardegna, proprio mentre io lavoravo nel settore. Per tre anni la Fischer ha continuato a organizzare voli charter per Cagliari, portando i suoi clienti sulla costa meridionale dell’Isola, da Costa Rei sino a Porto Pino, per una stagione che durava per i tre-quattro mesi estivi. Si effettuavano voli settimanali. L’offerta era buona ma non molto varia. Sinceramente, quando venivano in agenzia a comprare la vacanza in Sardegna, molti di loro non avevano esperienza e non conoscevano la destinazione, quindi non era necessario rendere le cose più complicate. Nei successivi tre anni fu la signora Elisa con il suo tour operator a organizzare i voli, diretti (o con scalo a Napoli).
Poi è nata Sardegna Travel
Sì, esatto. È stata proprio Sardegna Travel nel 2004 a riprendere i collegamenti, con un volo settimanale per Cagliari. Ora abbiamo cinque voli diretti settimanali tra Praga e Sardegna, e prima del Covid erano sette. Cerchiamo sempre di prolungare la stagione e di ampliare l’offerta. La clientela è maturata molto e continua a chiedere sempre di più. Proponiamo oltre 200 strutture ricettive, perché i nostri clienti spesso sanno esattamente cosa vogliono e noi vogliamo offrire a ciascuno un viaggio cucito su misura, come un abito sartoriale. La gamma dei nostri servizi è sempre più ampia e va dalle escursioni in elicottero, yacht, quad, cavalli, canoe, jeep, ma organizziamo sempre più trekking, volendo anche escursioni in groppa agli asini o il canyoning. Stiamo preparando viaggi tematici su misura su molti diversi argomenti legati alla storia, alla cultura, alla gastronomia, ai vini, alle tradizioni, alla natura, allo sport. Ormai il cliente vuole godersi la sua vacanza a 360 gradi, essere assecondato con servizi adeguati e stare bene. Viaggiano per questo e sono disposti a spendere. E sempre più spesso, a differenza del passato, cercano autenticità e originalità.
Quale pensa che sarà il trend a medio e lungo termine, in termini sia quantitativi che qualitativi, del turismo tra la Sardegna e la Repubblica Ceca?
Credo che molti abbiano capito che spesso la quantità va a scapito della qualità. La Sardegna si è posizionata chiaramente in una posizione difensiva, con l’adozione di accessi a numero chiuso o a pagamento. Parlo di spiagge oasi e anche di interi comuni che adottano il medesimo criterio. Il turismo deve essere gestito e organizzato in modo da evitare danni ulteriori. Noi stiamo vivendo questi cambiamenti, quindi forse capiamo meglio le ragioni e non possiamo non essere d’accordo. Per noi la sfida è quella di essere perfettamente preparati e dimostrare che si viaggia meglio con professionisti. La Sardegna durante i mesi estivi è ormai costantemente affollata, quindi, se vogliamo avere visitatori più soddisfatti, dobbiamo offrire non solo l’estate e non solo il mare. E su questo stiamo lavorando molto, fiduciosi che seminare adesso con passione e volontà porterà risultati importanti per tutti, per noi e per i clienti.
“Il mio obiettivo e quello di presentare la Sardegna come una destinazione da visitare e trascorrervi una bella vacanza durante tutto l’anno, non solo in estate”
Come ha influito il periodo della pandemia sulla attività del suo Tour operator?
All’inizio il Covid ci ha completamente paralizzato, ma abbiamo reagito molto rapidamente, cercando di riposizionarci in modo adeguato. La pandemia ci è costata un sacco di soldi in un colpo solo, impedendoci di prevedere ciò che ci avrebbe riservato il futuro. La speranza però – si sa – è l’ultima a morire. E la fortuna favorisce chi si dà da fare ed è preparato a beneficiarne. Il Covid in definitiva ci ha consentito, dal punto di vista lavorativo/aziendale, di liberarci di tutto ciò che non ci serviva, costringendoci ad implementare nuovi strumenti e processi gestionali, all’insegna di una maggiore coerenza organizzativa, preparandoci a questa nuova era dello smartworking. All’epoca del Covid, abbiamo poi prestato molta attenzione a presentare la Sardegna come una destinazione da visitare e trascorrervi una bella vacanza durante tutto l’anno, non solo in estate.
E come valuta la ripresa del turismo verso la Sardegna dopo l’emergenza sanitaria?
Devo dire che la Sardegna si è ripresa altrettanto rapidamente, tanto che il problema principale non è più il prezzo, ma il fatto di trovare un posto. E questa situazione dà spazio a quello che prima era un turismo secondario, come il turismo rurale e quello esperienziale. Questi settori ora sono in piena espansione e sono proprio quelli ai quali noi da qualche anno rivolgiamo una attenzione massima.
È possibile delineare uno standard tipico di clientela che si rivolge alla vostra agenzia?
Non è più ovviamente la clientela degli anni ‘90. Ora si tratta di persone che spesso hanno viaggiato tanto e vissuto esperienze turistiche di vario genere, persone che vogliono sperimentare cosa rende la Sardegna così unica ed esclusiva. È una clientela che ha la possibilità di affidarsi a professionisti veramente qualificati, che conoscono bene il proprio lavoro, ma che conoscono bene anche la Sardegna, non solo i dettagli relativi ai trasporti o alle singole accommodations.
Quali sono i feedback dei clienti cechi sulla Sardegna e come li utilizzate per migliorare la vostra offerta?
I feedback sono quasi sempre estremamente positivi, ed è per questo che abbiamo una base molto stabile e numerosa di clienti abituali, il che ha costituito una delle ragioni principali grazie alle quali siamo riusciti a superare indenni la bufera economica provocata dal Covid. I clienti amano la Terra sarda, il suo mare impareggiabile, la fauna selvatica, la gastronomia gourmet e la gente calorosa e allo stesso tempo discreta. È un cocktail magico ed equilibrato di tutto, con dei colori, sapori e aromi che lasciano piacevolmente sbalorditi e dei quali non ci si può che innamorare. Il tutto con una salubrità che rimane impressa nella memoria di ciascuno. La Sardegna d’altronde è rinomata per la longevità e vitalità dei suoi abitanti, con un numero impressionante di centenari. Un soggiorno in Sardegna rende la vita più piacevole e più lunga. In venti anni, ovviamente è capitato che ci siano stati anche dei feedback non del tutto positivi, ma li abbiamo sempre affrontati e risolti con un lavoro certosino. E questo è un approccio che alla fine porta sempre frutti dolci.
E che novità avete in mente per il prossimo futuro?
Attualmente stiamo poi ultimando un nuovo sito web, supportato da una app interattiva, che sono fermamente convinta raggiungerà un target ancora maggiore di potenziali clienti. Diciamo che il miglior regalo che potessimo farci per questo 20° compleanno, quest’anno, di Sardegna Travel.