“Prevenire è meglio che curare”. Intervista a Roberto Di Cursi, sostenitore dell’utilità dell’ISO 37001 – Anti-Bribery Management System in Repubblica Ceca.
L’ISO 37001 è applicabile a tutte le organizzazioni pubbliche e private, indipendentemente dalle dimensioni, dal settore e dall’ubicazione, e può avviare un percorso virtuoso a livello nazionaleLa corruzione continua a costituire uno dei problemi più seri della Repubblica Ceca e a destare serie preoccupazioni fra cittadini e imprese, secondo quanto risulta dall’Eurobarometro pubblicato a metà luglio dalla Commissione Europea.
Per quanto riguarda in particolare l’Eurobarometro Flash, il sondaggio diretto a fotografare l’opinione delle imprese rispetto questo argomento, quasi sette operatori economici della Repubblica Ceca su dieci (67%) sono del parere che la corruzione in questo Paese sia ancora diffusa, tre su dieci (28%) la considerano un fenomeno non frequente, ma comunque esistente, mentre nessuno risponde di non averne sentore. E sono quasi quattro su dieci (36%) le imprese ceche che dicono di non essersi aggiudicate negli ultimi tre anni un appalto pubblico proprio in conseguenza di questo malcostume.
In un contesto del genere – con conseguenze ben immaginabili in termini di valutazione, da parte degli imprenditori cechi e degli investitori esteri, sulla credibilità del sistema Paese Repubblica Ceca – è possibile prevedere che la reputazione di una azienda e la sua competitività a livello nazionale e internazionale possano ricevere un forte impulso da un sistema di controlli interni conformi agli standard previsti dalla certificazione anticorruzione UNI ISO 37001:2016 e mirati proprio a ridurre il rischio della corruzione.
Di questo argomento abbiamo parlato con il titolare della società Luca Prague s.r.o., Roberto Di Cursi, commercialista italiano che da anni opera in Repubblica Ceca, offrendo consulenza societaria, aziendale e strategica, punto di riferimento locale per gli investitori italiani e per le aziende ceche indirizzate verso il mercato italiano. Dal 2019 ha iniziato a rivolgere la propria attenzione all’ISO 37001, specializzandosi sul tema. “Sradicare completamente il fenomeno della corruzione è impossibile, ma adottando un approccio proattivo è possibile prevenire in modo significativo i comportamenti non etici e illegali”, afferma.
Lei si occupa di consulenza aziendale da molti anni. Cosa ha spinto un commercialista a dedicarsi anche all’implementazione di un sistema di gestione anticorruzione?
Quando RINA, ente di certificazione internazionale, mi parlò della certificazione ISO 37001:2016 fui spronato dall’entusiasmo di aggiungere un servizio di natura etica agli altri servizi che già offrivo; pertanto, avendo anche esperienza come revisore legale, ho seguito con slancio presso la sede milanese di RINA il corso per studiare gli standard ed imparare ad implementare un sistema gestionale conforme agli stessi.
Come funziona?
La certificazione ISO 37001 definisce delle procedure e dei sistemi di controllo disegnati in modo che siano applicabili a tutte le organizzazioni pubbliche e private indipendentemente dalle dimensioni, dal settore e dall’ubicazione. In grande sintesi, occorre fare una fotografia del contesto aziendale, il management dovrà fornire un chiaro e pubblico impegno di attenzione ai valori etici e di garanzia di lotta contro la corruzione. Naturalmente serve una analisi dei rischi e avere delle procedure di controllo per tutte le figure “a rischio”; inoltre, ottenuta la certificazione bisognerà monitorare costantemente il processo creato, il sistema non è statico e deve essere continuamente migliorato.
Cosa ci guadagna in definitiva chi si certifica?
Trattasi di una procedura volontaria, pertanto ognuno potrà identificarci benefici differenti a seconda del fine aziendale pubblico o privato, oppure del proprio modo di pensare e di lavorare. Considerando il riconoscimento internazionale della certificazione, il conseguirla offre vantaggi competitivi a livello mondiale e sicuramente un incremento reputazionale attraverso l’invio di un chiaro segnale a tutti i partner commerciali: “la nostra azienda è contro la corruzione; per lavorare con noi devi esserlo anche tu” , infatti uno dei requisiti richiesti dallo standard è la previsione di una clausola che consenta la risoluzione dei contratti qualora la controparte sia coinvolta in un procedimento correlato alla corruzione.
Esemplare in Repubblica Ceca ultimamente, in tema di imprese che incappano in problemi di questo tipo, la sentenza che esclude dalle gare pubbliche per i prossimi tre anni una grande azienda del Paese.
La lotta alla corruzione a mio parere inizia col prendere atto che il problema esiste per poi comportarsi adottando quella che il Codice Civile italiano chiama “la diligenza del buon padre di famiglia”. In effetti la prevenzione è meglio della cura.
Sottolineo che l’ISO 37001 non ha la funzione di eliminare il rischio, ma certamente lo può attenuare e quindi può fungere da “scudo protettivo” per il management e per la società stessa nel malaugurato caso si verifichi l’evento corruttivo. Questo potrebbe costituire un ulteriore vantaggio da aggiungere a quelli precedenti, la certificazione avrebbe forse potuto mitigare la pena inflitta.
Non teme che una azienda ceca possa avere delle remore ad avvalersi dei servizi di un consulente italiano, non foss’altro per la barriera linguistica che potrebbe derivarne?
La certificazione può essere rilasciata in inglese ed ha valenza internazionale, da qui l’inesistenza di qualsiasi blocco, al contrario essendo straniero offro il valore aggiunto di un punto di vista super-partes, non condizionato dagli usi e consuetudini e proveniente da una cultura diversa, aprendo così la strada a nuove considerazioni all’interno dell’organizzazione.
E qual è il suo ruolo?
Personalmente mi piace l’idea di offrire un servizio di valore etico alle società pubbliche, a quelle sportive ed in generale alla comunità imprenditoriale che opera in Repubblica Ceca.
Professionalmente posso intervenire in due modi: per coloro che non ci avevano ancora pensato, implementando il sistema anticorruzione per poi accompagnare il cliente nel processo di certificazione. Per gli altri che invece hanno già adottato processi e procedure posso fungere da consulente esterno per verificarne la conformità agli standard e suggerendo integrazioni o modifiche per soddisfare i requisiti necessari per la certificazione.
Lei ha iniziato a promuovere l’ISO 37001 in Repubblica Ceca nel 2020 con la organizzazione di un seminario sul tema. Come pensa si sia evoluto questo tema nel Paese negli ultimi anni?
Ho la sensazione che nella fase di turbolenza attuale, temi quali l’ecologia, la sostenibilità e l’etica stiano acquisendo un ruolo di primo piano. Poi rilevo vari segnali oggettivi di interesse, per esempio una società operante nel settore farmaceutico che partecipò al seminario da lei citato mi ha affidato l’incarico di verificare le loro procedure e di assisterla verso la certificazione e proprio in questi giorni si è concluso l’Audit con il conseguimento della certificazione 37001.
Inoltre, il Consiglio d’Europa ha fortemente raccomandato l’adozione dell’ISO 37001 alle organizzazioni sportive, mentre l’Unione Europea, dopo il regolamento sul Gdpr, ha emanato delle nuove regole sulle denunce anonime, uno dei punti essenziali richiesti per la certificazione ISO 37001.
Senza contare che all’inizio del 2021 l’Amministrazione municipale di Praga Capitale ha invitato i consigli di amministrazione delle società partecipate dal Comune ad implementare e seguire gli standard ISO 37001.
Quest’ultimo punto lo reputo un segnale molto importante perché l’ISO 37001 potrebbe avviare un percorso virtuoso a livello nazionale. Infatti, le aziende certificate hanno l’obbligo di “verificare” i propri partner commerciali e sicuramente considereranno più “attraenti” coloro che pongono attenzione al fenomeno corruzione e ancor di più i partner “certificati”: ed ecco il “circolo virtuoso” attuato.
Chissà, magari considerando anche gli esiti degli ultimi sondaggi dell’Eurobarometro e l’innegabile importanza degli investimenti esteri per la Repubblica Ceca, il Legislatore valuterà di introdurre la certificazione ISO 37001 fra le caratteristiche gradite, se non addirittura fra i requisiti, per partecipare a gare di appalto. Ritengo che per un investitore straniero tale disposizione costituirebbe un incentivo importante ed in ogni caso sarebbe un bel segnale di lotta alla corruzione a livello nazionale ed internazionale. Come dicevo prima prevenire è meglio che curare.
di Giovanni Usai
Praga, marzo 2020: la conferenza Anti-Bribery Management System, organizzata dalla società LucaPrague, in collaborazione con l’ente di certificazione Rina e la School of Business della Prague City University