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Un pianista di spicco del panorama jazzistico internazionale e un direttore d’orchestra con il gusto delle sfide coraggiose. È dall’incontro fra Danilo Rea e Walter Attanasi che è nato Classic & Jazz, concerto di inaugurazione della nuova stagione di Italia Arte Fest, il festival che dal 2011 porta la musica italiana in Repubblica Ceca.

Un’intuizione che ha dato vita a Praga, il 28 aprile, a un divertissement fra due generi musicali a prima vista inconciliabili.

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Direttore del festival e organizzatore del concerto, il Maestro Attanasi ha spiegato così il senso dell’evento: “L’idea trae origine da una considerazione: in quasi tutte le lingue il verbo “suonare” significa “giocare”. Come per autentico gioco, ognuno nel rispetto del linguaggio dell’altro, abbiamo ideato un programma che intende dimostrare quanto possa essere armonioso e divertente l’inserimento di un’improvvisazione jazz all’interno di un repertorio classico”.

L’iniziativa, allestita con il patrocinio e la cooperazione dell’Ambasciata Italiana a Praga, dell’Istituto Italiano di Cultura e il sostegno del Gruppo Italian Business Center, si è svolta nella prestigiosa cornice della Sala Josef Suk del Rudolfinum di Praga, davanti al bel mondo della capitale ceca, fra esponenti dell’ambiente politico e della diplomazia, importanti figure del business e celebrità del mondo dell’arte e della cultura.

Guidata dalla bacchetta di Attanasi, l’orchestra d’archi Czech Virtuosi apre il programma con il Divertimento K136 di Mozart. Dopo una musica improntata al classicismo, la scaletta prosegue con la Sinfonia degli addii di Haydn, partitura che ben si presta al “gioco”, filo conduttore della serata. All’inizio tutto appare regolare finché, con nonchalance, alcuni strumentisti si alzano e abbandonano la sala richiudendosi la porta alle spalle. Il gioco scenico continua, i musicisti smettono a turno di suonare e quando gli ultimi due violini non mostrano alcuna intenzione di fermare la musica il Maestro, con un gesto rassegnato e fra le risatine del pubblico, lascia il palcoscenico. A sostegno dei violini entra in scena Danilo Rea, l’ospite d’onore che, concluso il tema di Haydn, propone un’incursione nella musica di Fabrizio De André con un assolo che ne conferma il virtuosismo e si merita il caloroso applauso del pubblico. Il pianista vicentino è sbarcato nella capitale ceca dopo la recente partecipazione al Festival di Sanremo in duetto con Gino Paoli e la firma della colonna sonora del film “Quando c’era Berlinguer”. Il Maestro Attanasi non poteva scegliere un artista più adatto con cui dividere la scena. Rea, diplomato in pianoforte classico e noto interprete jazz, trova infatti nell’improvvisazione sui temi dei grandi compositori del passato la via per conciliare le due facce della sua personalità musicale.

Lo stile gioioso del Concerto per viola e orchestra di Telemann conclude la prima parte della serata e introduce l’ultima ospite, la violista ceca Jitka Hosprová che si alterna all’orchestra nei quattro movimenti del brano. Dopo l’intervallo Rea accompagna l’orchestra o le si avvicenda con assoli e variazioni sul resto del programma che prevede la Serenata Op. 22 di Dvořák, l’Adagio di Barber e l’elegia Crisantemi di Puccini. Il cerchio si chiude, sono di nuovo le note di Mozart a concludere l’evento con la celebre Piccola serenata notturna che riunisce sul palco tutti i protagonisti della serata.

Il pubblico sembra appagato, la ricchezza e varietà delle atmosfere del divertissement, i giochi armonici eseguiti da artisti di varie nazionalità hanno dimostrato ancora una volta quanto la musica sia anche strumento di scambio culturale fra i Paesi.