Dal medioevo alle multinazionali, dalla birreria cittadina allo shopping: il mix del quartiere sulla riva sinistra della Vltava
Se c’è un quartiere di Praga in cui, più che in altri, la modernità e il passato convivono più o meno armonicamente tra loro, questo è sicuramente Smíchov.
Situato sulla riva occidentale della Vltava, il quartiere fa parte del distretto di Praga 5 ed è oggi al centro di un processo di trasformazione che, seppur meno rapidamente rispetto ad altre zone della città, è destinato a ridefinirne completamente la fisionomia. Smíchov si trova tra Malá Strana, che ne delimita il confine Nord, e Hlubočepy, mentre a Sud-Ovest confina con Radlice. È delimitato dalla grande via Plzeňská, arteria vitale del traffico cittadino, e dall’area di Motol, sede di uno dei principali ospedali della città. Di Smíchov fa parte anche l’isola artificiale di Císařská louka dove, secondo la tradizione, avvenne l’incoronazione del Re ceco Venceslao II nel 1297. Il quartiere, un tempo rurale, affonda le sue radici nel medioevo, ma cresce e si sviluppa completamente solo in seguito alla Rivoluzione Industriale. Particolarmente importante per Smíchov è stata la costruzione della ferrovia che collega Praga con la parte ovest della Boemia e, nel 1862, la realizzazione della stazione Nádraží Praha-Smíchov (Smíchovské Nádraží). La stazione fu costruita come capolinea del collegamento Praga-Plzeň per facilitare il trasporto crescente di merci e passeggeri. Secondo le statistiche, usufruiscono mediamente ogni anno dello scalo circa 4 milioni di viaggiatori e ciò ha fatto sì che nei dintorni della stazione sorgessero presto attività commerciali e uffici. L’edificio della stazione, ricostruito nel 1953, è stato progettato dagli architetti Jan Zázvorka e Ladislav Žák. Smíchov è stato a lungo sede di stabilimenti dell’industria pesante tra cui complessi per la costruzione di vagoni ferroviari, ubicati in prossimità della riva della Vltava.
Il quartiere conservò la sua fisionomia industriale fino alla prima metà del XX secolo e in parte durante il comunismo. Tra il 1903 e il 1921, Smíchov era già una vera e propria città indipendente ed entrò a far parte della Municipalità di Praga nel 1922.
Nonostante la sua posizione centrale, per molto tempo è stato considerato un quartiere di serie B, come lo sono stati Karlín, Žižkov e Holešovice: sia a causa di un certo degrado urbano di cui il quartiere è stato vittima in passato, e in parte, seppur minimamente, lo è ancora oggi; sia per la presenza di industrie pesanti che ne hanno compromesso a lungo la qualità della vita e hanno inciso negativamente sul paesaggio urbano. Smíchov è noto ai praghesi anche per la consistente presenza di popolazione di origine rom che nel periodo comunista fu stanziata in questa zona (oltre che in altri quartieri della città, in seguito alla proibizione del nomadismo). Sebbene a Praga la popolazione rom si sia integrata con minori problemi rispetto ad altre città della Repubblica Ceca, il quartiere per molto tempo è stato considerato, sicuramente in modo esagerato, una specie di ghetto; cosa che, sicuramente, ne ha ritardato la modernizzazione.
Oggi però tutto ciò appartiene al passato e Smíchov si prepara ad un futuro che promette innovazione e riqualificazione degli spazi urbani in un contesto multiculturale e, si spera, di sempre maggiore tolleranza verso le diversità.
L’origine del nome del sobborgo praghese non è molto chiara. Secondo una leggenda, esso deriverebbe dal termine ceco “Smích”, “risata”, la stessa che il leggendario e popolare Horymír, personaggio della mitologia slava, avrebbe fatto quando, saltando nel fiume dalla rocca di Vyšehrad con il suo fedele destriero Šemík, riuscì ad arrivare dall’altra parte della Vltava salvandosi così da una condanna a morte. Secondo un’altra teoria, invece, il nome del quartiere deriverebbe dal proprietario terriero Jan Smíchovský che nel 1430 acquistò il territorio dove in seguito si sviluppò il centro urbano. La teoria più probabile è però che il nome si sia diffuso a partire dal 1386, quando Carlo IV fece di questo territorio un luogo adibito ad ospitare genti provenienti da posti diversi le quali “si mischiarono” tra loro, in ceco “smíchání”. Distrutto completamente nel corso della Guerra dei Trent’Anni, Smíchov fu ricostruito interamente a partire dal XVII secolo quando alcuni nobili iniziarono a comprare i terreni per costruirvi le proprie residenze estive in virtù della posizione favorevole vicina all’allora città di Praga.
(La sinagoga di Smíchov e il birrificio Pivovar Staropramen)
La zona è oggi molto conosciuta anche per la sua grande fabbrica di birra, nei pressi del fiume, vicina a dove un tempo sorgevano gli stabilimenti nei quali venivano costruiti i treni. Il Pivovar Staropramen è stato fondato nel 1871 e iniziò a produrre birra il giorno 1 maggio dello stesso anno. È uno dei birrifici più grandi in Repubblica Ceca e offre ai turisti escursioni con degustazioni del “pane liquido” dei cechi, famoso in tutto il mondo.
Tra i monumenti e le attrazioni presenti nel quartiere va menzionata Villa Bertramka nella quale alla fine del XVIII secolo abitò Wolfgang Amadeus Mozart. Proprio qui, nel 1787, il genio austriaco completava il suo capolavoro “Don Giovanni” la cui prima rappresentazione avrebbe avuto luogo proprio a Praga, nel Teatro degli Stati, il 29 ottobre dello stesso anno. Al suo interno si trova oggi una esposizione permanente dedicata a Mozart con oggetti, strumenti musicali e la prima locandina del Don Giovanni. Attorno alla Villa si estende un bellissimo giardino particolarmente gradevole nei mesi primaverili e autunnali.
Altro monumento di particolare interesse storico e architettonico è la Smíchovská Synagoga, costruita nel 1863 in stile neoromanico, e ricostruita nel 1931 secondo i criteri del monumentalismo con un progetto di Leopoldo Ehrmann. Nel 1941 la Sinagoga fu utilizzata dai nazisti come magazzino degli effetti personali sottratti agli ebrei praghesi. Sulle facciate della Sinagoga compaiono due scritte in ceco e in ebraico che citano due passi della Bibbia (Isaia 57,19 e Zaccaria 4,16). Le scritte in ebraico, secondo il metodo di combinazione tra numeri e lettere dell’alfabeto noto come Gematria, dà il numero 5691, anno ebraico della ricostruzione della Sinagoga.
Il cuore di Smíchov si trova oggi nella zona di “Anděl”, nei pressi dell’omonima stazione della metropolitana un tempo chiamata “Moskevská“, nota anche per essere stato uno dei luoghi dove nel 1995 è stato girato il pluripremiato film ceco “Kolja” diretto da Jan Svěrák e vincitore nel 1996 dell’Oscar come miglior film straniero. Anděl costituisce la parte più vitale ed il centro economico del quartiere, con i suoi palazzi dall’architettura moderna sedi di multinazionali e uffici. A pochi metri dalla fermata della metro e su uno degli snodi principali del traffico tramviario cittadino, si trova il grande e moderno centro commerciale “Nový Smíchov”, uno dei primi grandi centri commerciali della città frequentato quotidianamente da migliaia di persone. Smíchov è spesso teatro di manifestazioni culturali, soprattutto in estate, e negli ultimi anni grazie ai due cinema multisala a poca distanza l’uno dall’altro è diventato un punto di riferimento per i cinefili praghesi. Evento culturale annuale, tra i più importanti del quartiere, è sicuramente il Febio Fest, Festival Cinematografico Internazionale di Praga che nel 2013 è arrivato alla sua ventesima edizione.
di Mauro Ruggiero