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A Praga una mostra dell’artista bergamasco, un mix spirituale e pop tra architettura e industria

La crisi economica, nelle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Nessuno se ne stupisce più, la preoccupazione rimane latente nei lettori, come un nemico di vecchia data. Siamo stati sommersi di pareri e previsioni di economisti, studiosi, giornalisti, commercianti. Ma c’è un angolo visuale che rimane oscuro nel trantran quotidiano, un’idea geniale e intrigante: come descrivere il mondo in crisi dal punto di vista dell’arte contemporanea?

Lo fa un artista italiano, Manuel Bonfanti, bergamasco classe 1974, un curriculum già ricco di personal exhibitions in Italia e all’estero, dalla Russia al Canada. Lo fa arrivando a Praga e cominciando a imprimere sulle sue tele la realtà della capitale boema.“Il paesaggio oltre la crisi” è il titolo della mostra promossa dall’Italian Business Center di Praga, in esposizione negli splendidi locali dell’Istituto Italiano di Cultura, nella sua storica sede nella parte alta del quartiere di Malá Strana (in Vlašská 34). La mostra è uno specchio del contesto praghese, un affascinante mix di loghi, pubblicità, simboli pop sotto i riflettori della capitale, i suoi paesaggi, le sue pietre secolari. Passeggiando nella vecchia cappella barocca dell’Istituto, ad esempio, spostando l’attenzione a destra e sinistra lungo la navata, passiamo le raffigurazioni delle statue del Karlův Most (il Ponte Carlo, meraviglia architettonica sulla Moldava) intramezzate da grandi marchi, firme commerciali, in un gioco tra il grigio e il colore, tra passato e presente. Bonfanti registra il contesto cittadino, con un interesse particolare per l’aspetto comunicativo e pubblicitario, per il linguaggio delle imprese – con un occhio di riguardo per le aziende italiane – nel solco architettonico e storico dell’urbe. Le rappresentazioni sono in vario stile, dall’olio su tela alla tecnica mista, circa cinquanta opere, soprattutto di medie e grandi dimensioni.

La rassegna, aperta al pubblico a fine maggio, ha adornato la storica Cappella dell’Istituto, in occasione dei festeggiamenti della Repubblica Italiana, e non ha mancato di attirare l’attenzione dei numerosi e prestigiosi ospiti presenti. La mostra è patrocinata dall’Ambasciatore d’Italia Pasquale D’avino, dall’Istituto Italiano di Cultura e dalla onlus Assis.

L’esposizione, che sarà presentata ufficialmente il 25 giugno, rimarrà aperta sino al prossimo 31 luglio.

di Giuseppe Picheca