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Disoccupazione

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La disoccupazione rimane stabile, leggermente in crescita, al 7.6%.
Passato l’effetto stagionale estivo, le speranze ora risiedono nella generale ripresa della Ue e quindi della produzione industriale rivolta all’esportazione.
Purtroppo però i segnali di una jobless recovery, cioè ripresa senza creazione di nuovi posti di lavoro, sono piuttosto incisivi. Anzi, si è registrato in settembre un aumento degli stipendi medi nell’industria, senza un miglioramento nella creazione di nuovi posti di lavoro, cosa piuttosto preoccupante. La situazione occupazionale a Praga è, come d’abitudine, estremamente positiva, registrandosi la consueta quasi piena occupazione. Non è il caso invece delle regioni più deboli del paese, sia a nord che a sud est, che continuano a non dare alcun segno di crescita occupazionale. Cause principali sono la scarsissima propensione alla mobilità e sussidi di disoccupazione così elevati da dissuadere dalla ricerca di lavori a bassa remunerazione.

Produzione industriale

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Continua la buona performance del settore industriale ceco. Anche in settembre l’output è cresciuto su base annua, rispettivamente del 7.1% assoluto, e del 2.0% a parità di giorni lavorati. Per ottobre dati non ufficiali parlano di un mantenimento del trend, con ottime aspettative per la fine dell’anno. In particolare, si registra un forte incremento degli ordinativi per i mesi futuri, addirittura +16% in settembre. Inoltre, la leggera ripresa in atto nell’area Ue, principale mercato all’esportazione per l’industria ceca, fa ben sperare per i mesi invernali. Rimane da verificare l’impatto della di fatto svalutazione della Corona compiuta dalla Banca Centrale. Presumibilmente cresceranno gli ordinativi per l’esportazione ma calerà la domanda interna: vedremo nei prossimi mesi quale effetto sarà il più marcato.

Inflazione

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Avremo inflazione finalmente in aumento in Rep. Ceca, attualmente al 1.6%. Sembra certamente scongiurato il pericolo di stagflazione, uno dei fenomeni più dannosi per l’economia. Infatti l’inflazione bassa, da sola, non è necessariamente positiva, se non è accompagnata da solida domanda di beni da parte delle famiglie, e da investimenti produttivi delle imprese. Si è ben visto negli utimi anni come l’erosione del potere d’acquisto e della domanda interna non sia dovuta al livello dei prezzi, ma principalmente al deterioramento del mercato del lavoro e alla stagnazione dei redditi.
Il forzoso indebolimento della Corona messo in atto dalla Banca Centrale, avrà tra i vari effetti, anche quello di far salire l’inflazione. Ciò certamente deperirà la domanda interna già di per sé piuttosto asfittica, ma dovrebbe portare ottimi benefici a livello di produzione industriale e quindi, sperabilmente, di occupazione.

Commercio estero

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Bilancia commerciale sempre in attivo, come d’abitudine, anche in settembre, con surplus di 35 miliardi di corone, ed in crescita su base annua di ben 5 miliardi. Le esportazioni dopo una battuta di arresto, sono in forte risalita dell’8.2% e con outlook molto positivo, stante la crescita della produzione industriale e i segnali di ripresa della domanda nell’area UE, mentre le importazioni sono cresciute del 7.2%. La costante posizione di attivo della bilancia commerciale è la spiegazione per lo stato relativamente buono dell’economia ceca, e costituisce l’argomento definitivo per gli oppositori all’entrata nell’Euro. Cosa che per fortuna al momento è data come lontana, e speriamo mai realizzata. Il campo di gioco è inoltre stato recentemente rivoluzionato dalla svalutazione a sorpresa della Corona rispetto all’Euro. Prime stime danno un effetto netto positivo per la bilancia dei pagamenti, grazie al previsto incremento delle esportazioni e della inevitabile compressione della domanda interna.

di Gianluca Zago