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Helsinki, dove il punk si è fermato

È uscita la traduzione italiana di “Helsinki, dove il punk si è fermato”, opera di Jaroslav Rudiš, giovane scrittore i cui libri sono legati alla Repubblica Ceca e alla Germania. La storia tratta dei due protagonisti: Ole e Nancy che si incontrano nel 1987 a un concerto di un famoso gruppo punk: i Toten Hosen, e decidono di fuggire insieme in “Occidente”, ma il tentativo non va a buon fine. L’autore racconta la storia da due prospettive diverse: dal punto di vista di Nancy, che descrive la vita in Cecoslovacchia negli anni 1986/87 in un mondo desolato e grigio, senza sicurezza, a cui lei e i suoi amici vogliono ribellarsi in nome del punk. Ole, invece, è ormai quarantenne e ci racconta la sua storia tra il passato, la gioventù e la ribellione che si fa sempre più sentire tra i giovani della Germania orientale. La vita di Ole è il suo bar, l’“Helsinki” e i ragazzi che lo frequentano. L’autore riesce a mettere a confronto il divario generazionale di una gioventù ribelle nell’ex blocco orientale con le sue paure e sogni e la propria ribellione contro il socialismo. Vengono descritte due ribellioni giovanili in tempi diversi: quella degli anni Ottanta contro il socialismo sovietico e quella della società contemporanea.

Jaroslav Rudiš,
Traduzione di Tiziano Marasco,
Helsinki, dove il punk si è fermato,
Editore Poldi Libri: Brno 2018,
304 pp.

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