Continua il nostro viaggio alla scoperta di antichi manieri ed eleganti residenze aristocratiche della Repubblica Ceca dove sono state girate celebri opere cinematografiche
Questo Paese, come già detto nel nostro primo articolo, nonostante le dimensioni contenute è ricco di castelli che cineasti di tutto il mondo, inclusi i grandi colossi hollywoodiani, hanno voluto per ambientare le proprie pellicole. È capitato persino che per un solo film sia stata utilizzata una moltitudine di residenze aristocratiche, con le troupe della medesima produzione in tour da una parte all’altra di Boemia e Moravia.
Emblematico il caso di Royal Affair, uno dei migliori film del 2012, risultato di una coproduzione fra Danimarca e Svezia. Come gran parte dei lavori stranieri girati da queste parti, si tratta di una pellicola storica, in questo caso del XVIII secolo, ambientata alla corte del Re Cristiano VII di Danimarca, e si concentra sulla storia d’amore tra la moglie del sovrano, Carolina Matilde di Hannover, e il medico reale, Johann Friedrich Struensee, interpretati rispettivamente da Alicia Vikander e Mads Mikkelsen. In un periodo di 40 giorni e con una troupe numerosissima, le riprese ebbero luogo in 20 location differenti, tutte all’interno della Repubblica Ceca, compresi i castelli di Kroměříž, Ploskovice, Český Krumlov, Kačina, Doksany e Ledeč nad Sázavou.
Ci sono stati anche casi nei quali esigenze cinematografiche hanno fatto sì che edifici di altro tipo siano stati fatti diventare dei castelli. È il caso del Palazzo arcivescovile di Kroměříž – costruito nel 1497, rinnovato nel 1664 in stile barocco e patrimonio dell’umanità dal 1998 – i cui interni furono usati da Miloš Forman per simulare il palazzo imperiale di Hofburg di Vienna durante le riprese di Amadeus (1984). Il salone principale dello stesso Palazzo arcivescovile è stato utilizzato in un film su Ludwig van Beethoven, Amata immortale (Immortal Beloved, 1994) per la celebre scena del concerto.
Amadeus di Forman condivide con Royal Affair anche la residenza aristocratica di Ploskovice, altra perla architettonica già vista in numerose fiabe cinematografiche, come Princ a Večernice (1978) diretto da Václav Vorlíček, e commedie classiche come Jára Cimrmann ležící, spící (1983). Per quanto riguarda invece l’antico maniero di Ledeč nad Sázavou, un villaggio della regione di Vysočina, lo si può riconoscere anche nella miniserie televisiva I miserabili del 2000, adattamento dell’omonimo romanzo di Victor Hugo, e soprattutto nel Faust (2011) scritto e diretto dal maestro russo Aleksandr Sokurov, che con questo film vinse il Leone d’oro della giuria della 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Tornando in Moravia, impossibile dimenticare il complesso del castello-monastero di Třebíč, con la basilica di San Procopio. È proprio da queste parti che la giovanissima Magda Vášáryová si aggira all’inizio di uno dei migliori film mai realizzati nell’ex Cecoslovacchia, Markéta Lazarová (1967). Il regista František Vláčil scelse la basilica, anch’essa inserita tra i patrimoni dell’umanità Unesco, per girare le scene del convento, mentre la cripta romanica servì per creare la necessaria atmosfera cupa del medioevo. Si tratta di un castello rinascimentale, frutto della ricostruzione di un precedente monastero benedettino, avvenuta nella seconda metà del XVI secolo, poi rinnovato in stile barocco tra il XVII e il XVIII secolo.
Altro destino, invece, per il castello barocco – che si eleva sul villaggio di Vranov nad Dyjí, nel distretto di Znojmo, a soli tre chilometri dalla frontiera austriaca – tramutato in un centro di attività terroristica in xXx, il film d’azione del 2002 interpretato da Vin Diesel, Samuel L. Jackson e Asia Argento. Spettacolare la veduta dall’alto della collina, meta soprattutto durante la bella stagione di tanti turisti che si recano sin quassù.
Naturalmente, ci vorrebbero libri interi per parlare in modo dettagliato di tutti i castelli che vengono immortalati dalle cineprese. Non è un caso il fatto che due dei generi più amati dai cechi, i film storici e fiabeschi, insistano molto su questo tipo di location. È il caso soprattutto delle “pohádky”, le fiabe che sfruttano al meglio queste perle architettoniche, anche se non è possibile elencarle tutte. Il castello di Bouzov, per esempio, è un’autentica meraviglia a circa mezz’ora da Olomouc, resa immortale da fiabe come O princezně Jasněnce a létajícím ševci (La principessa Jasněnka e il calzolaio volante, 1987) e la serie televisiva Arabela (1980-1981), i quali hanno sfruttato l’aria romantica che l’edificio possiede, mentre il pubblico internazionale potrebbe riconoscerlo da un episodio della serie Le avventure del giovane Indiana Jones, e soprattutto quello italiano dalle scene di Fantaghirò. Quest’ultimo, una miniserie televisiva di genere fantastico del 1991 diretta da Lamberto Bava, a prescindere da cosa si pensi della qualità della produzione, mette in mostra una serie di castelli mozzafiato della Cechia, tra cui quelli di Pernštejn e Lednice. Oltre alla fiaba prodotta da Reteitalia, la fortezza di Lednice si vede anche in Bathory (2008) e Omen – Il presagio (2006), il remake del film d’orrore, un classico degli anni 70. Il parco di Lednice non manca pure di un interesse naturalistico, poiché racchiude una serra con piante tropicali ed edifici di gusto romantico, tra i quali il minareto più antico d’Europa.
Nel 2007, in un sondaggio del Národní památkový ústav (Istituto del Patrimonio nazionale), il castello votato come il più “da favola” della Repubblica Ceca è stato quello di Telč, che ha preceduto Pernštejn. In realtà, oltre a rappresentare uno dei gioielli dell’architettura rinascimentale, la popolarità di Telč è dovuta al fatto che qui è stato girato Pyšná princezna (La principessa orgogliosa, 1952), una delle fiabe cinematografiche più amate di sempre.
Chi invece apprezza i classici del periodo d’oro del cinema cecoslovacco degli anni 60, l’avrà visto in C’era una volta un gatto (Až přijde kocour, 1963) diretto da Vojtěch Jasný e vincitore del Premio speciale della giuria al 16º Festival di Cannes. Nemmeno i grandi autori del cinema internazionale hanno trascurato questo preziosissimo complesso rinascimentale, come dimostra Woyzeck (1979,) diretto dalla leggenda del cinema tedesco, Werner Herzog. Non mancano, se parliamo di Telč, anche esempi più recenti come quello del film francese Angelica (2013), un nuovo adattamento del popolarissimo romanzo d’avventura Angelica la Marchesa degli Angeli di Anne e Serge Golon.
Prima di chiudere non possiamo non dedicare qualche riga al Castello di Hluboká in Boemia Meridionale, splendido esempio di neogotico, costruito seguendo lo stile romantico del Windsor Castle, che alcuni giudicano il più bello di tutta la Repubblica Ceca. Lo storico château, che deve il suo aspetto attuale alla famiglia Schwarzenberg, viene ricordato cinematograficamente per una scena del film Shanghai Knights (Due cavalieri a Londra, del 2003) ed è stato scelto come location anche per la Congrega Orientale nel film Underworld: Blood Wars (2016). In questo caso, come in alcuni altri, si tratta forse di pellicole non degne di monumenti architettonici di tale splendore e importanza storica. Tuttavia, la ricorrente comparsa dei castelli cechi nelle sale cinematografiche di tutto il mondo costituisce per il Paese un motivo di innegabile orgoglio.
di Lawrence Formisano