80 anni fa
Le dimissioni di Edvard Beneš
Edvard Beneš appartiene al novero degli uomini più illustri del Paese e fu strenuo difensore degli ideali democratici del primo presidente cecoslovacco, Tomáš G. Masaryk, che servì come ministro degli Esteri dal 1919 al 1935, prima di divenirne successore. Era il 5 ottobre del 1938 quando il presidente Beneš si dimise e partì in esilio per l’Inghilterra. Il viaggio ebbe luogo cinque giorni dopo i fatidici Accordi di Monaco, che per lui e per i suoi concittadini si rivelarono un trauma che ben presto si trasformò in tragedia. Gli accordi furono percepiti come un tradimento da parte della Francia e dell’Inghilterra che, nel tentativo di evitare la guerra, decisero di sacrificare la democrazia mitteleuropea. Nel marzo 1939 Beneš protestò apertamente contro l’occupazione tedesca della Boemia e della Moravia. Da Londra, divenne presto uno dei personaggi principali della resistenza cecoslovacca. Nel luglio del 1940 il governo provvisorio in esilio fu riconosciuto dal Regno Unito e successivamente da Francia e Urss. Ritornò in patria dopo la fine della guerra e il 19 giugno del 1946 fu nuovamente eletto capo dello Stato.