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Vi sveliamo tutte le novità della Nazionale targata Pavel Vrba, vera e propria sorpresa di queste qualificazioni

Cuore e grinta, uniti ad una mentalità costantemente offensiva e propositiva. Sono queste le caratteristiche principali della Repubblica Ceca di Pavel Vrba che, con i suoi 12 punti, guida il Girone A delle qualificazioni agli Europei 2016, in programma in Francia.

Il tecnico ex Plzeň ha riportato fiducia ed entusiasmo all’intero ambiente, dopo la delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali 2014 e le conseguenti dimissioni dell’ex CT Michal Bílek. Tutto questo grazie ad alcune scelte tattiche molto rischiose, ma che hanno “pagato”, come dimostrano le quattro vittorie su quattro incontri ufficiali disputati.

Dopo le splendide quattro stagioni alla guida del Viktoria Plzeň, in cui ha conquistato per due volte il campionato, il tecnico di Přerov ha convinto all’unanimità i membri della Federcalcio Ceca, che lo hanno scelto per far tornare grande la Nazionale dopo gli ultimi flop.

Vrba non ha deluso le attese cambiando completamente il volto a una nazionale spenta e senza idee. Sempre fedele al suo 4-2-3-1, sul modello della Roma Spallettiana stagione 2005-2006, è riuscito a ribaltare la mentalità difensiva e contropiedista dell’era Bílek, sostituendola con una filosofia di gioco continuamente propositiva e votata all’attacco. Per quanto riguarda gli interpreti, il neo CT non ha stravolto la lista dei convocati, puntando sui “soliti”: Petr Čech continua a essere una sicurezza tra i pali, nonostante un minutaggio limitato con il Chelsea; Kadeřábek, Kadlec e Limberský rappresentano le certezze del reparto difensivo; davanti a loro Darida e Vácha garantiscono sia l’interdizione che la costruzione del gioco, mentre il poker d’assi offensivo è formato da Dočkal, Krejčí, l’intramontabile Rosický e Lafata, capitano e goleador dello Sparta Praga.

Come dicevamo la caratteristica principale di questa squadra è la capacità di tenere sempre in mano il pallino del gioco e di proporre per tutti i 90 minuti azioni offensive, che le ha permesso di realizzare 10 gol in 4 incontri (media di 2,5 a partita). Ma non solo: pressing alto e asfissiante nella fase di gioco passiva, ma soprattutto un gran temperamento, che ha permesso alla Nazionale del Leone di rimontare per ben due volte lo svantaggio iniziale e portare a casa i tre punti, espugnando il Sürü Saracoglü di Istanbul e battendo l’Islanda, la vera sorpresa delle qualificazioni. Tutto questo grazie al movimento costante dei tre trequartisti, che si scambiano costantemente la posizione, provando a non dare punti di riferimento agli avversari. Ed è proprio sulle fasce laterali che si sviluppa gran parte del gioco della Repubblica Ceca, con accelerazioni improvvise che mettono in seria difficoltà avversari di alto livello, com’è successo con l’Olanda nel primo match di qualificazione. Ma l’altra faccia della medaglia mostra un reparto difensivo tutt’altro che solido, capace di subire gol alla prima occasione a disposizione degli avversari e salvato più volte dal grande Petr Čech. Lui e Tomáš Rosický rappresentano le colonne portanti di questa squadra grazie al loro temperamento, alla classe e alla esperienza in campo internazionale, acquisita nelle rispettive carriere fatte di trofei e match d’altissimo livello disputati. Ma accanto a loro, spiccano giovani dal profilo molto interessante, già capaci di mettersi in mostra con la maglia dei vari club d’appartenenza. A destra il fluidificante Pavel Kadeřábek, classe 1992, di proprietà dello Sparta Praga. La sua facilità di corsa gli permette di spingere costantemente sulla fascia di competenza, proponendosi in ogni azione offensiva della propria squadra; nel contempo però, il 22enne di Praga risulta abile anche in fase difensiva, come dimostra l’eccellente prova offerta contro l’Olanda, al cospetto del temibilissimo Memphis Depay, mai in grado di metterlo in seria difficoltà. Con il contratto in scadenza nel prossimo giugno e un rinnovo in fase di stallo, chissà che Kadeřábek non possa rappresentare un’occasione per i club italiani, che da febbraio potranno acquistarlo a parametro zero. Davanti a lui Bořek Dočkal, anche lui di proprietà dello Sparta. Autentico goleador e capocannoniere della nazionale con i suoi tre gol in quattro incontri, Dočkal è un giocatore chiave di questa squadra, con i suoi continui movimenti senza palla, nello spazio, e le accelerazioni palla al piede, che creano scompiglio nelle difese avversarie. Il trequartista di Městec Králové sembra aver raggiunto la definitiva maturazione ed è pronto al grande salto in un club europeo di prima fascia, che possa assicurargli visibilità a livello internazionale. Sull’altra fascia c’è Ladislav Krejčí che, nonostante i suoi 22 anni, può già essere considerato un veterano della nazionale di Vrba e dello Sparta, che continua a sfornare talenti a servizio del calcio ceco. Talento purissimo, Krejčí unisce una grande velocità palla al piede con una tecnica sopraffina. Può giocare in tutti e tre i ruoli sulla trequarti offensiva e il modulo utilizzato da Vrba, con i tre rifinitori, risalta ancor di più le caratteristiche di questo ragazzo, grazie al suo movimento costante tra le linee e la capacità di creare superiorità numerica superando in dribbling gli avversari. Nelle ultime due stagioni si sta facendo notare con la maglia dello Sparta Praga, sia in campionato che al livello internazionale, in Europa League. Giovane ma già maturo, ad un prezzo relativamente basso: un mix perfetto per un calciatore destinato a diventare un crack del calcio internazionale. Ultimo, ma non per importanza, Vladimír Darida, classe 1990. Il centrocampista centrale del Friburgo sta disputando un’ottima stagione e sembra essere in testa alle gerarchie di Vrba, che lo ha utilizzato ben quattro volte su quattro nelle gare ufficiali. Regista dal piede vellutato, non disdegna nemmeno la fase difensiva. Acquistato dal Friburgo due estati fa per la cifra di 7.5 milioni di euro dal Viktoria Plzeň, Darida sta vivendo una grande stagione da protagonista sia con la squadra di club che con la nazionale. Collocato molto spesso in panchina dall’ex CT Bílek, con l’arrivo di Vrba si è fatto subito notare, conquistando il posto da titolare.

Vrba ha creato dunque un mix perfetto, tra giocatori d’esperienza e giovani di qualità. Ha saputo coinvolgere nuovamente i tifosi cechi, con un gioco spettacolare e soprattutto con i risultati.

L’inizio di questa nuova avventura è scintillante. Non resta che aspettare i prossimi match per capire se questa Repubblica Ceca può far tornare a sognare i suoi tifosi, affamati in campo internazionale e vogliosi di “vendicare” quel secondo posto conquistato agli Europei 1996 in Inghilterra, nella finale persa contro la Germania nei tempi supplementari con un Golden Gol di Oliver Bierhoff.

di Alessandro De Felice