La ripresa della Gambrinus Liga, gli scandali, il duello infinito fra Sparta Praga e Viktoria Plzeň e fra i loro presidenti: Daniel Křetínský e Tomáš Paclík. Il tutto alla vigilia delle due importanti sfide europee contro, rispettivamente, Chelsea e Napoli
Alla vigilia della ripresa della Gambrinus Liga (il 23 febbraio), dopo la consueta pausa invernale iniziata a novembre, è il duello tra Viktoria Plzeň e Sparta Praga a tenere banco. Il Viktoria ha concluso il girone di andata al comando della classifica con 34 punti, seguita da Jablonec a 32 e Sparta Praga a 31.
Un testa a testa, quello tra i granata della capitale e la compagine di Plzeň, che non riguarda solo il botta e risposta sul rettangolo di gioco. Ad accendere gli animi infatti è stato lo scoppio, negli ultimi mesi, dello scandalo delle partite truccate. Un fenomeno questo che, seppur diventato un simbolo del Belpaese, si è rivelato una costante nella maggior parte dei campionati europei. E la Repubblica Ceca sembra non mancare all’appello. Ma per tornare al clima teso tra Sparta e Viktoria, torniamo qualche mese indietro.
Lo scorso 15 settembre il Viktoria ospita lo Sparta a Plzeň. I padroni di casa vincono per 1 a 0 grazie a un rigore concesso dopo una plateale simulazione di David Limberský, vecchia conoscenza del calcio italiano (nel 2004 giocò una stagione con la maglia del Modena). Il clima si surriscalda talmente che, durante l’intervallo, lo Sparta valuta la possibilità di non scendere in campo per il secondo tempo. Il rigore della discordia fa scoppiare una guerra fra i due club, i cui rapporti sono roventi ormai da mesi.
A seguito dello scandalo del rigore generosamente concesso al Viktoria, il presidente dello Sparta Daniel Křetínský si reca a Strahov a parlare con il presidente della Federazione calcistica ceca (FaCr), Miroslav Pelta. Křetínský sostiene di possedere “informazioni preoccupanti su come vengono arbitrate le partite della Gambrinus Liga”. Nonostante il contenuto del colloquio rimanga rigorosamente segreto, traspare la gravità della situazione; Pelta parla di questioni molto delicate, per le quali è meglio informare il nucleo anticorruzione della polizia ceca. In seguito il capo della polizia anticorruzione dichiara alla radio ceca l’assenza di prove presentate da Křetínský; trattasi dunque di considerazioni di carattere personale.
Tutto sembra svanire, il castello costruito dal presidente dello Sparta sembra crollare. Poi arriva la doccia fredda per il Viktoria. Agli inizi di novembre l’arbitro Tomáš Adámek rivolge una lettera alla Federazione calcistica ammettendo di aver accettato 200 mila corone la scorsa stagione per favorire il Viktoria Plzeň, ospite del Jablonec. La partita, conclusasi per 2 a 0 a favore degli ospiti, risale al marzo del 2012. I soldi gli sarebbero stati consegnati da Martin Svoboda, un personaggio ufficialmente non legato ad alcun club, ma del quale si vocifera sia in qualche modo in contatto con il Viktoria Plzeň.
Ultimo colpo di scena, a fine gennaio, dopo la decisione del presidente della Federazione calcistica ceca (FaCr) di chiedere alla magistratura sportiva di interrompere le indagini sula vicenda e di rimettere tutto nelle mani della polizia. Un passo che ha spinto alle dimissioni Jiří Golda, il responsabile della Commissione disciplinare della FaCr. Proprio quest’ultimo, pochi giorni prima, aveva annunciato prossimi provvedimenti nei confronti di Křetínský, per non essere stato in grado ancora di portare delle prove certe sulla colpevolezza del Viktoria.
Questa la cronaca dello polemiche che stanno gettando ombre sul calcio ceco e accentuando la rivalità tra Sparta e Viktoria.
È chiaro comunque che grava più che un sospetto sulla validità della vittoria del Viktoria sul Jablonec dello scorso campionato, come testimoniato dall’arbitro della partita, “comprato” dagli uomini di Plzeň.
Difficile poi pensare che il presidente dello Sparta, dopo aver scatenato tutto questo pandemonio, non abbia in mano carte giuste da giocarsi. Tra l’altro Křetínský, nonostante abbia appena 37 anni, è considerato uno degli uomini più influenti e più ricchi della Repubblica Ceca, essendo tra l’altro comproprietario del gruppo energetico Eph, nonché amministratore delegato della utility slovacca del gas Spp. Tra l’altro è uno che di codici e di diritto non deve essere del tutto a digiuno, non solo perché egli stesso è laureato in giurisprudenza, ma essendo anche figlio di un giudice della Corte costituzionale ceca (Michaela Židlická).
Dal canto suo l’entourage del Viktoria, che ha già incaricato l’avvocato Tomáš Sokol per la difesa (il miglior penalista della Repubblica Ceca) ostenta tranquillità, dichiarando di non avere niente a che fare con Martin Svoboda. Il patron del Viktoria, Tomáš Paclík, imprenditore, ha cercato anche di passare al contrattacco, affermando a più riprese che il presidente dello Sparta Praga di aver tentato di screditarlo in tutti i modi e di aver persino provato a contattare gli sponsor perché cessassero di finanziare il Viktoria. “Křetínský ce l’ha con me perché lui non è stato mai capace di vincere niente, nonostante gli investimenti nel mondo del calcio. Per colpa del suo ego sarebbe anche capace di distruggere la Gambrinus liga”.
Per la capolista si è persino parlato di rischio retrocessione in seconda divisione, anche se – come sostenuto dalla stampa nazionale – sembra un’ipotesi davvero remota alla luce di una sola partita inquinata. In caso però emergessero prove di altre partite comprate, il Plzeň rischierebbe davvero la retrocessione e magari una squalifica dall’Europa League.
A rischiare è anche l’intero movimento calcistico ceco, per l’ondata di impopolarità che ne sta derivando. Gli sponsor non sono chiaramente soddisfatti. L’intera vicenda sta anche mettendo in agitazione gli sponsor del calcio ceco. La Česká spořitelna ha già disdetto il contratto di sponsorizzazione a favore della Nazionale e non vuole più dare alcun sostegno al calcio ceco. Ricordiamo che la Nazionale ceca è ancora in corsa per i Mondiali 2014 in Brasile e che nei prossimi mesi giocherà contro l’Italia di Prandelli le due partite decisive per la qualificazione.
Anche Gambrinus (gruppo Plzeňský Prazdroj), la birra dalla quale prende il nome il campionato di prima divisione ceco, non appare particolarmente convinta. Il suo contratto di sponsorizzazione finisce nel 2014 e i primi negoziati per l’eventuale rinnovo del binomio Gambrinus Liga sono già iniziati con qualche malumore.
In questo clima arroventato da polemiche e indiscrezioni, si dovrà tornare a breve al calcio giocato. Il campionato sta per ripartire, in concomitanza con le partite di Europa League, che vedranno impegnati proprio Viktoria Plzeň e Sparta Praga, rispettivamente contro Napoli e Chelsea.
Paradossale situazione quella attuale del movimento calcistico ceco: da un lato i segni di una crescita nella qualità del calcio nazionale, coronata dalla qualificazione di Sparta e Viktoria ai sedicesimi di Europa League e da un girone d’andata di Gambrinus Liga che ha offerto partite avvincenti e tutto sommato bel gioco; dall’altra lo scoppio dello scandalo delle partite truccate, con la capolista a gettare ombre sulla regolarità del torneo.
Come si dice in gergo, aspettiamo il verdetto del campo. L’Europa League può rappresentare un’importante occasione per il Viktoria, ma anche per tutto il calcio ceco, per far sì che i risultati sul campo facciano passare in secondo piano mazzette e indagini.
Lo Sparta affronterà il 14 e il 21 febbraio il Chelsea, detentore dell’ultima edizione della Champions League: sulla carta un match durissimo. I granata giocheranno tuttavia le proprie carte, forti di una prima parte di stagione positiva e di un colpo di mercato messo a segno a inizio anno. Il club ha infatti acquistato dal Jablonec David Lafata, capocannoniere della massima divisione ceca. L’attaccante trentunenne ha firmato un contratto di tre anni e mezzo.
“L’acquisto di David è un chiaro segnale che lo Sparta vuole mostrare forza e qualità, non solo sulla scena ceca, ma anche in Europa”, ha sottolineato Vítězslav Lavička, allenatore dello Sparta. “Vogliamo giocare con due punte e adattare il nostro stile affinché David esprima al meglio le sue doti realizzative”. Un innesto importante quello di Lafata, che si unisce un meccanismo ben rodato e ad un organico con un buon mix tra esperienza e giovani promesse.
Un’ardua impresa attende anche il Viktoria Plzeň, impegnato nel doppio scontro sempre dei sedicesimi di Europa League contro il Napoli. Cavani e compagni hanno già dato dimostrazione di un gioco offensivo e di un approccio aggressivo alle partite. Ma la capolista ceca proverà comunque nell’impresa, che significherebbe molto in termini di credibilità recuperata dopo gli scandali delle partite comprate.
Concretezza e praticità: è così che si potrebbe descrivere il Viktoria. Gioca con un equilibrato 4-2-3-1, puntando tanto sulle discese degli esterni. In mezzo al campo l’esperienza del 37enne Horvath e la classe del classe ‘90 Darida garantiscono un gioco fluido e un raffinato palleggio. Sarà decisivo il controllo della palla a centrocampo, unico modo per arginare le verticalizzazioni e le accelerate tipiche del gioco dei partenopei.
Non dimentichiamo il fattore campo:solo una sconfitta in 11 partite stagionali allo Stadion města Plzně, il piccolo ma rumoroso Města Plzně.
Ce la faranno Sparta e Viktoria a confermare il buon momento del calcio ceco e a mettere in ombra gli scandali che ne hanno sconvolto l’ambiente negli ultimi mesi? Il girone di ritorno di Gambrinus Liga promette bene, dopo la combattuta e tirata prima parte di stagione. Per quanto riguarda “l’Europa”, entrambe partono sfavorite, ma nel calcio, si sa, la palla è rotonda. Se gli scandali italiani del 2006 hanno portato un mondiale agli Azzurri, la Calciopoli ceca potrebbe anche riservare qualche sorpresa europea.
di Maurizio Marcellino