Quel piccolo mondo antico a due passi dal Castello di Praga
Si chiama “Nuovo Mondo”, un nome apparentemente in contrasto con questa piccola zona in realtà antica, che sorge a pochi passi dal Castello di Praga, nel quartiere di Hradčany.
Nový Svět è poco più di una lunga strada di pietre e qualche vicolo, stretti tra vecchie mura e una manciata di case basse e molto meno appariscenti rispetto ai fastosi edifici barocchi poco lontani. Palazzo Černín, con il suo grande giardino protetto da mura, la Chiesa del Loreto e il Monastero dei Frati Cappuccini che sorgono in prossimità, sono di certo più noti e attirano maggiormente i gruppi di turisti che molto spesso non vanno oltre Loretánské náměstí. Eppure, la via di Nový Svět è uno dei luoghi più suggestivi e incantevoli di Praga, tanto che qualcuno non ha esitato a definirla, per le sue caratteristiche, la Montmartre praghese.
A dispetto del nome, questo posto evoca atmosfere di un tempo passato che avvolgono questa parte di città in una dimensione completamente altra dal resto di Praga. Qui, fino alla metà degli anni Ottanta, i lampioni erano ancora quelli a gas, e sono stati gli ultimi a essere sostituiti con le moderne luci elettriche. Chi non ha mai camminato immerso nella quiete di questo luogo, nel tepore delle sere estive o sotto la neve che cade silenziosa nelle notti d’inverno, non può dire di avere gioito fino in fondo dell’incantesimo che la Capitale boema è capace di offrire ai suoi visitatori e abitanti.
Le origini di Nový Svět risalgono alla prima metà del XIV secolo, quando fu costruita, e inglobata in seguito, all’interno delle mura cittadine come sobborgo di Hradčany e destinata a ospitare le case del personale impiegato presso il Castello. Il nome si deve al fatto che era, al tempo, collocata appena fuori il perimetro di Hradčany e costituiva, di fatto, un nuovo spazio di espansione urbana. Nel corso dei secoli, l’antico sobborgo è stato più volte distrutto da incendi e l’attuale aspetto risale al XVII secolo. Durante la sua esistenza questa zona della città ha attraversato fasi alterne. Se nel primo periodo i suoi abitanti erano vicini alla vita e alle dinamiche di corte, negli anni invece della Prima Repubblica e per molto tempo dopo, le case furono occupate da persone dei ceti meno abbienti, tanto che Angelo Maria Ripellino, nel suo “Praga Magica” (1973), le definisce ancora “le mingherline stamberghe del Nuovo Mondo, che si accatastano a vanvera l’una sull’altra”.
Qui visse Jan Zrzavý, pittore, illustratore e grafico boemo che fu un membro di spicco del movimento modernista ceco ed europeo agli inizi del XX secolo e vi abitarono in seguito anche gli scrittori e amici Ota Pavel e Arnošt Lustig. Al contrario della descrizione che ne dà Ripellino, le dimore curate di questo quartiere sono oggi abitate da famosi artisti, registi, personaggi noti dello spettacolo o sono state trasformate in accoglienti alloggi dal design ricercato per turisti, rivivendo così, finalmente, lo splendore del lontano passato. A Nový Svět ha abitato il regista e sceneggiatore ceco Karel Kachyňa e vi risiedono, tra gli altri nomi noti, il regista e artista surrealista Jan Švankmajer, il pittore Jiří Anderle e l’artista ed ex direttore della Galleria Nazionale, Milan Knížák. Insomma, tra passato e presente hanno vissuto su un segmento di circa 200 metri un numero straordinario di personaggi tanto che, a conti fatti, con le dovute proporzioni e volendo un po’ esagerare, sarebbe più appropriato dire che Montmartre sia in effetti la Nový Svět parigina, piuttosto che il Nuovo Mondo la Montmartre praghese. Ma le frequentazioni importanti di questa via che si origina all’incontro tra U Brusnice e la Kanovnická hanno origini molto antiche. Già nel XVI secolo presso la casa “U Zlatého noha” (Alla gamba d’oro), chiamata anche “U Zlatého gryfa” (Al Grifone d’oro), al numero 76/1, la prima costruzione che incontriamo, visse per un periodo della sua permanenza a Praga il danese Tycho Brahe, astronomo e astrologo dell’Imperatore Rodolfo II d’Asburgo. E forse non a caso, visto che Nový Svět è considerato da molti praghesi il vero “Vicolo d’oro” di Hradčany, a causa dell’alto numero di insegne sulle case in cui la parola “d’oro” accompagnava il nome della abitazione stessa. Oltre al Grifone d’oro, infatti, continuando sul percorso troviamo la casa “Alla pera d’oro” e più avanti quelle “Alla stella d’oro”, “All’agnello d’oro”, “All’aratro d’oro”… Nomi dati dagli antichi proprietari per nobilitare, forse, questo sobborgo di importanza minore rispetto al resto della zona adiacente il Castello. Ma c’è anche chi ha visto nel Nuovo Mondo un luogo, di certo non unico a Praga, tra i più intrisi di mistero e suggestione occulta, come lo scrittore esoterista Gustav Meyrink che proprio in questo quartiere ambienta uno dei suoi romanzi più conosciuti “La notte di Valpurga”. Qui, nel “vicolo che circonda lo Hirschgraben”, abitano il misterioso attore Zrcadlo e l’ex prostituta Lisa la Boema. Per descriverlo, un altro personaggio del libro indica con il dito il cielo e traccia con il braccio una spirale nell’aria, come se in realtà, il Nuovo Mondo, fosse una di quelle “regioni quasi inaccessibili, in una landa per così dire siderea, sospesa fra terra e cielo”. E l’impressione di trovarsi da un’altra parte rispetto al resto di Praga, e il senso di straniamento che ne deriva sono ancora oggi molto forti. Vicino allo Hirschgraben, nome tedesco per il Fossato dei cervi, sulla via Kanovnická esisteva un tempo l’antico ingresso al sobborgo che lo delimitava, isolandolo in parte, dal resto di Hradčany: un accesso che fu demolito poi nel 1890.
Pur dovendosi adeguare alle esigenze del turismo e della modernità, i viottoli e le stradine poco illuminate del piccolo quartiere mantengono ancora un carattere discreto e offrono ai visitatori uno spazio per rallentare e interiorizzare visioni e sensazioni. Anche i pochi ristoranti e caffè presenti non hanno stravolto la natura di questa oasi di pace con i suoi scorci romantici e le casupole pittoresche da cui un tempo si tendevano corde dove veniva stesa ad asciugare la biancheria, usanza che nella fantasia dei locali accomunava il Nuovo Mondo alle tipiche stradine dei paesi italiani.
Per le sue caratteristiche, qui è facile trovare spesso troupe cinematografiche che girano scene di film ambientati nella Praga del passato e, sempre rimanendo in tema di fiction, è particolarmente suggestivo assistere d’estate alle rappresentazioni teatrali shakespeariane che si tengono nella sede estiva del Teatro Ungelt, il cui accesso si trova sulla via principale tra le vecchie mura di questo piccolo quartiere che molti ritengono, forse a ragione, essere in assoluto il luogo più suggestivo di Praga.
di Mauro Ruggiero